Così scriveva Cicerone.
E Bertrand Russel aggiungeva: «Ho fatto una strana scoperta. Ogni volta che parlo con un sapiente sono sicuro che la felicità non è possibile. Eppure, quando parlo con il mio giardiniere, io sono convinto del contrario».
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Così scriveva Cicerone.
E Bertrand Russel aggiungeva: «Ho fatto una strana scoperta. Ogni volta che parlo con un sapiente sono sicuro che la felicità non è possibile. Eppure, quando parlo con il mio giardiniere, io sono convinto del contrario».
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L’isola sarda è molto affascinante e, spesso, fa innamorare di sé. Si dice quel che si dice dell’Africa, che lasci nostalgia in chi se ne allontana, tanto da far soffrire di un vero e proprio “mal di Sardegna”.
Per me è stato così. Io me ne sono innamorata molto tempo fa e quando ho conosciuto mio marito, scoprendo che era nato in Sardegna, visitandola e conoscendola sempre meglio grazie a lui, ho definitivamente capitolato alla sua malìa, ceduto con tutta me stessa, al punto che mi ci sono trasferita.
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In Sardegna vivono circa 60 differenti specie di orchidee spontanee delle 400 complessivamente presenti in Europa.
Alcune di loro sono molto rare e a rischio di estinzione ma il crescente interesse di appassionati e gente comune sta attirando una attenzione benevola e benefica sulle “Sennoricas” (in dialetto sardo, belle signorine), come sono chiamate le orchidee spontanee.
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Carloforte e Calasetta hanno in comune le origini tabarkine; sono state fondate, rispettivamente nel 1738 e 1770 da coloni genovesi provenienti da Tabarka, l’isola tunisina che abitavano da un paio di secoli dove pescavano e commerciavano il corallo rosso.
I Genovesi, grandi navigatori, commercianti e pescatori, sono orgogliosi delle proprie origini e hanno mantenuto, nonostante le contaminazioni, arabe prima e sarde poi, buona parte delle proprie tradizioni (anche culinarie), e soprattutto la propria lingua.
Nei due paesi, infatti, anche i bambini parlano correntemente il dialetto “tabarkino” che viene anche insegnato nelle scuole.
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Alcuni giorni fa, per la precisione dal 24 al 26 settembre scorsi, si è svolto a Sant’Antioco il meeting annuale dell’ESIN (European Small Island Federation), cui hanno partecipato rappresentanti provenienti dalle numerosissime isole “minori” di tutta Europa.
Per l’Italia, tra gli altri, oltre ad Antonio Vigo (Sindaco di Calasetta), e Mario Corongiu (Sindaco di Sant’Antioco), c’era la sottosegretaria al Turismo Francesca Barracciu, peraltro di origine sarda.
L’incontro aveva l’obiettivo di fare il punto sul modello europeo di sostenibilità per la vita nelle piccole isole.
Qui trovate un resoconto ufficiale dell’incontro.
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L’estate non ci ha ancora del tutto lasciato, le acque del mare sono calme e calde, forse più che in agosto, il vento soffia leggero da est / sud est, portando una brezza lieve e piacevole, tutti noi “paesani” ci aggiriamo ancora in t-shirt, bermuda e infradito, come non fosse ottobre.
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Abbiamo realizzato questo splendido video durante la settimana di ferragosto, per far conoscere la nostra Isola e in particolare il versante Calasettano. Il video è stato mirabilmente girato e montato da Luigi Palumbo di INVIDIO Srl Roma. Le musiche sono di Fri. Orchestra.
La scelta di venire a vivere in Sardegna e di passarci gran parte del mio tempo, anche lavorativo, assume, ogni giorno che passa e si fa più concreta, i contorni del viaggio interiore.
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«Vidi un grande scoglio, circondato da altri più piccoli, dei quali emergevano dall’acqua solo le punte. Aguzze e pericolose. Le onde spinte dal maestrale si schiantavano contro le rocce, arrivando a bagnare con i loro spruzzi il faro che si ergeva nel punto più alto. L’origine del nome era evidente: sembrava la dentatura di una mostro marino»
Massimo Carlotto, Il mistero di Mangiabarche
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Qui sull’isola di Sant’Antioco non manca certamente il vento, anzi, il vento scandisce le giornate e talvolta impone l’agenda. Spesso è il vento a decidere per noi e la sua direzione determina gli impegni della giornata.
Attività manuali all’aperto in un giorno di Levante, come oggi, a esempio, sono difficili e pesanti. Ma anche lavorare su internet è più difficile con il Levante, la connessione è lenta e rende i tempi estenuanti. Il Levante è caldo e secco, fiacca e spezza le gambe.
Di positivo ha che permette di asciugare velocemente il bucato. Lo Scirocco è anche peggio, caldo e umido, spesso gravido di piogge dense di sabbia sahariana.
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